Missione Rumore - Associazione italiana per la difesa dal rumore

Manifestazioni, concerti, cantieri edili

Concerti in piazza

Segnalazione:
Sinteticamente: viene montato un palco a 4/5 mt dalle finestre della mia abitazione che affaccia sulla piazza del paese e per 4/6 gg consecutivi suonano musica ad un volume che, nonostante i muri di casa mia siano spessi 1mt ed i serramenti nuovi ed ottimamente isolati dal punto di vista termoacustico, in casa, a finestre chiuse,imposte chiuse e tutto quello che potete immaginare, non si riesce a stare..inutile il tentativo di farmi ascoltare dal sindaco.
Io chiedo soltanto di trovare un compromesso accettabile… Cosa posso fare?

G.L. – Provincia di Novara

Risposta:
luglio 2018

Preg.mo sig. G.L. buongiorno.
Innanzitutto, tramite un accesso atti in Comune potrebbe verificare che il concerto sia stato debitamente autorizzato all’esito della presentazione di un’istanza Deroga Rumore fondata su una valutazione di impatto acustico, redatta da Tecnico Competente in Acustica Ambientale, come previsto per legge (art. 6, comma 1, lettera h della Legge 447/1995 e art. 9 della Legge Regionale 52/2000).
In difetto, potrà azionare un esposto presso gli Uffici competenti del Comune e rivolgersi all’ARPA, depositando copia dell’esposto.
Qualora rilevasse ulteriore inerzia da parte della Pubblica Amministrazione, previa effettuazione di misure fonometriche rappresentative dello stato dei luoghi nel corso del concerto unitamente a riprese con videocamera, potrà segnalare alle autorità competenti (locale stazione Carabinieri o direttamente Procura della Repubblica ) lo stato di sofferenza da Lei lamentato. Ricordo che le misure fonometriche, in caso di effettuazione, dovranno essere condotte da Tecnico Competente in Acustica Ambientale iscritto presso gli elenchi regionali.
Vista la probabile violazione, per come da Lei descritto, dell’art. 659 del Codice Penale, Le suggerisco con forza di rivolgersi ad un avvocato penalista al fine di coordinare con lui le azioni che meglio il difensore riterrà opportune.

Cordiali saluti,
dott. ing. Guido Berra

Domanda
Parliamo di oratorio estivo, in attività dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 e alcune sere dalle 20 in poi. Non solo i bambini che schiamazzano tutto il giorno nel campo esterno, ma anche megafono e musica a volume eccessivo ci impongo finestre chiuse e condizionatori accesi. É davvero impossibile anche solo sentire la televisione se non a volumi altissimi per non parlare di riposo pomeridiano dei bambini!
E.A. – Monza

Risposta
Gentile signora E.A.,
poiché l’attività di un oratorio estivo non ha (in genere) natura commerciale, né produttiva, né professionale, l’art. 4 del D.P.C.M. 14/11/1997 non si applica al caso suo.
Per questo motivo il Comune non può tutelarla.
L’alternativa è promuovere azione giudiziaria civile contro il “Gestore dell’oratorio”, cioè il Parroco.
Questa azione – oltre che onerosa – è comunque sconsigliabile nell’immediato perché i tempi tecnici della Giustizia sarebbero maggiori della durata delle attività temporanee dell’oratorio estivo.
Lo scopo sarebbe quello di ottenere – ma per l’anno prossimo – la riduzione del rumore entro il limite della tollerabilità dell’art. 844 codice civile.
In merito al tipo di azione giudiziaria ritengo che l’azione più adatta potrebbe essere la richiesta di accertamento tecnico preventivo ex art. 696 codice di procedura civile e/o la consulenza tecnica preventiva ex art. 696 BIS c.p.c.
Nel suo caso esiste, a mio avviso, anche un’iniziativa di tipo “stragiudiziale”. Il mio consiglio è quello di raccogliere l’adesione del maggior numero di residenti disturbati dal rumore prodotto dal megafono, dalla musica a tutto volume e, in subordine, dall’esuberanza dei bambini.
Una volta raccolte queste adesioni non vi sarà difficile chiedere un incontro al Parroco per sottoporgli il disturbo da rumore cui siete sottoposti e le vostre richieste – se possibile comprensive, ma ben circostanziate – per risolvere o, quantomeno, alleviare sensibilmente il disagio.
Ci si può augurare che l’intelligenza e la sensibilità delle persone coinvolte possano ottenere il risultato di proseguire con un’iniziativa socialmente utile, come l’oratorio estivo, salvaguardando al contempo il Vostro diritto alla quiete.
Cordialmente
Roberto Campagnoli

Feste paesane

Domanda
Buonasera, riprendo il quesito “feste paesane” e deroghe. Il Comune dove abito ha approvato un regolamento con deroga fino a mezzanotte a 80 db. Questo si ripete nel periodo giugno- settembre per 6-7 feste organizzate dal Comune più fino a 6 feste organizzate dagli esercenti.
I decibel in casa a finestre chiuse sono 50 e oltre (ho preso un fonometro), quindi è impossibile dormire fino alla cessazione della festa (oltre a dover dormire con il caldo a finestre chiuse).
Non posso seguire l’ipotesi di raccogliere decine di firme perché nessuno si vuole esporre, e “tanto non si può far niente”, però intenderei fare pressione per una modifica in occasione del prossimo rinnovo del Consiglio Comunale. Vorrei sapere se posso considerare l’obbligo di restare alzato fin oltre a mezzanotte per un considerevole numero di giorni (tre di fila in agosto) in breve periodo, un danno alla salute e fare pressione in questo senso o se è un’argomentazione poco sostenibile (io francamente sto male se dormo solo poche ore, perché poi al mattino dopo mi sveglio comunque alle 6).
In pratica non chiederei di non farle, ma solo di abbassare a un limite di 70 db di emissione dopo le 11 di sera, cosicché arrivi una “sberla” minore e possa dormire sbarrando le finestre.
Grazie
R.T – Provincia di Como

Risposta
14 luglio 2017
Gentile sig. R.T.,
il fatto che Lei non riesca a raccogliere l’adesione di un consistente numero di residenti toglie probabilità di successo ad un’azione, di per sé, complessa e dall’esito alquanto incerto.
Concordo con la Sua idea di fare pressione sull’Amministrazione Comunale per la tutela del Suo interesse al riposo notturno, almeno in prospettiva futura.
Tuttavia non mi convince la strategia di utilizzare a sostegno il “danno alla salute”, peraltro di non semplice dimostrazione nel Suo caso particolare. Questo, semmai, potrebbe essere argomento per l’ammontare di un eventuale risarcimento nel caso Lei volesse intraprendere un’azione giudiziaria, ahimè, sconsigliabile nell’immediato perché i tempi tecnici della Giustizia sarebbero maggiori delle attività temporanee già decise per l’anno in corso.
Potrebbe intraprende azione giudiziaria civile contro il Comune allo scopo di ottenere – ma per l’anno prossimo – la riduzione del rumore entro il limite della tollerabilità dell’art. 844 codice civile. Da vedere poi quale tipo di azione giudiziaria: forse è adatta la richiesta di accertamento tecnico preventivo ex art. 696 codice di procedura civile e/o la consulenza tecnica preventiva ex art. 696 BIS c.p.c.
La strada maestra resta quella di riuscire a fare un esposto al Comune per inquinamento acustico, richiedere l’apertura del procedimento ai sensi della legge 241 del 1990 e, successivamente, martellare quotidianamente il “Responsabile del Procedimento” ed anche il Sindaco, rivolgendosi – se riuscisse – alle testate dei giornali e delle televisioni locali per supportare l’azione (eventualmente ricorrendo anche a volantinaggi presso le chiese e le scuole della zona). In pratica Lei deve cercare di far sì che l’elefantiaca “macchina amministrativa” attacchi sé stessa!
Ma, per raggiungere questo obiettivo, Le occorrerà l’appoggio morale e l’adesione concreta di molte altre persone.
Cordialmente
Roberto Campagnoli

Press

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