Domanda
Buonasera, riprendo il quesito “feste paesane” e deroghe. Il Comune dove abito ha approvato un regolamento con deroga fino a mezzanotte a 80 db. Questo si ripete nel periodo giugno- settembre per 6-7 feste organizzate dal Comune più fino a 6 feste organizzate dagli esercenti.
I decibel in casa a finestre chiuse sono 50 e oltre (ho preso un fonometro), quindi è impossibile dormire fino alla cessazione della festa (oltre a dover dormire con il caldo a finestre chiuse).
Non posso seguire l’ipotesi di raccogliere decine di firme perché nessuno si vuole esporre, e “tanto non si può far niente”, però intenderei fare pressione per una modifica in occasione del prossimo rinnovo del Consiglio Comunale. Vorrei sapere se posso considerare l’obbligo di restare alzato fin oltre a mezzanotte per un considerevole numero di giorni (tre di fila in agosto) in breve periodo, un danno alla salute e fare pressione in questo senso o se è un’argomentazione poco sostenibile (io francamente sto male se dormo solo poche ore, perché poi al mattino dopo mi sveglio comunque alle 6).
In pratica non chiederei di non farle, ma solo di abbassare a un limite di 70 db di emissione dopo le 11 di sera, cosicché arrivi una “sberla” minore e possa dormire sbarrando le finestre.
Grazie
R.T – Provincia di Como
Risposta
14 luglio 2017
Gentile sig. R.T.,
il fatto che Lei non riesca a raccogliere l’adesione di un consistente numero di residenti toglie probabilità di successo ad un’azione, di per sé, complessa e dall’esito alquanto incerto.
Concordo con la Sua idea di fare pressione sull’Amministrazione Comunale per la tutela del Suo interesse al riposo notturno, almeno in prospettiva futura.
Tuttavia non mi convince la strategia di utilizzare a sostegno il “danno alla salute”, peraltro di non semplice dimostrazione nel Suo caso particolare. Questo, semmai, potrebbe essere argomento per l’ammontare di un eventuale risarcimento nel caso Lei volesse intraprendere un’azione giudiziaria, ahimè, sconsigliabile nell’immediato perché i tempi tecnici della Giustizia sarebbero maggiori delle attività temporanee già decise per l’anno in corso.
Potrebbe intraprende azione giudiziaria civile contro il Comune allo scopo di ottenere – ma per l’anno prossimo – la riduzione del rumore entro il limite della tollerabilità dell’art. 844 codice civile. Da vedere poi quale tipo di azione giudiziaria: forse è adatta la richiesta di accertamento tecnico preventivo ex art. 696 codice di procedura civile e/o la consulenza tecnica preventiva ex art. 696 BIS c.p.c.
La strada maestra resta quella di riuscire a fare un esposto al Comune per inquinamento acustico, richiedere l’apertura del procedimento ai sensi della legge 241 del 1990 e, successivamente, martellare quotidianamente il “Responsabile del Procedimento” ed anche il Sindaco, rivolgendosi – se riuscisse – alle testate dei giornali e delle televisioni locali per supportare l’azione (eventualmente ricorrendo anche a volantinaggi presso le chiese e le scuole della zona). In pratica Lei deve cercare di far sì che l’elefantiaca “macchina amministrativa” attacchi sé stessa!
Ma, per raggiungere questo obiettivo, Le occorrerà l’appoggio morale e l’adesione concreta di molte altre persone.
Cordialmente
Roberto Campagnoli