Missione Rumore - Associazione italiana per la difesa dal rumore

rumore condizionatore

Disturbo da unità condensatrice di celle frigo

SEGNALAZIONE:

Alla notte sotto alla nostra finestra della camera, entra in azione una ventola esterna presumibilmente per il raffreddamento di celle frigorifere di una macelleria, questa è stata installa da circa un anno. P.M., Mestre (VE)

RISPOSTA ESPERTI:

Gentilissima Sig.ra P.M.,

da quanto apprendo la causa del disturbo da Lei lamentato risulta essere una installazione impiantistica collocata in ambiente esterno e riguardante una attività commerciale.

Per quanto da lei descritto, posso dirle che le celle frigorifere hanno unità condensatrici esterne che, fondamentalmente sono compressori con ventole di raffreddamento. Queste unità vengono dotate, o meno, di carenature in lamiera con al suo interno materiale fonoassorbente al fine di immettere nell’ambiente circostante un livello di pressione sonora inferiore rispetto a quelle unità lasciate invece senza alcuna insonorizzazione.

Ora, trattandosi di una componente impiantistica di una attività commerciale, può in prima istanza far verificare i limiti delle immissioni di rumore (accettabilità amministrativa) ai sensi della Legge 447/1995, con riferimento al suo decreto attuativo D.P.C.M. 14/11/1997, mettendo in atto le due seguenti azioni, anche contemporaneamente:

  1. Richiesta di accesso agli atti presso gli uffici competenti del suo Comune per avere copia della relazione di Documentazione di Impatto Acustico (art. 8, comma 2, lettera d, della Legge 447/1995) che l’attività dovrebbe aver prodotto prima di installare il nuovo impianto, il quale lei dice esserci da circa un anno.

Qualora tale riscontro risultasse negativo, dovrà sollecitare il Comune a farne richiesta al titolare dell’attività, richiedendone poi lei stessa una copia.

Questo primo passo è finalizzato a conoscere se a livello amministrativo l’attività ha prodotto quanto necessario ed eventualmente per avere la documentazione necessaria da sottoporre in un secondo momento ad un suo tecnico acustico di fiducia.

  1. Inviare al Comune, e per conoscenza ad A.R.P.A. del Veneto, mediante raccomandata, una lettera con la quale lei descrive il disturbo da rumore subito all’interno della sua abitazione.

Tale azione è finalizzata affinché il Comune richieda l’azione di intervento da parte dei tecnici dell’A.R.P.A. del Veneto i quali, potranno accertare, mediante misurazioni strumentali effettuate all’interno della sua abitazione, se i limiti amministrativi sono, o meno, rispettati.

Nel caso vi fosse il superamento di tali limiti, la strada percorribile è quella di far porre in opera dal titolare dell’attività commerciale, o dal proprietario delle mura, delle opere di insonorizzazione all’unità condensatrice disturbante, affinché i limiti amministrativi siano rispettati.

La richiesta al Comune è gratis ed è gratis anche il sopralluogo che faranno per misurare il rumore, ma questa non è comunque l’unica strada percorribile, poiché c’è un altro limite di immissione, giurisprudenziale, dato dall’applicazione dell’art. 844 c.c., che risulta essere più “protettivo” nei confronti della persona disturbata dal rumore.

In questo percorso lei dovrà:

  1. Accertare, mediante misurazioni fonometriche svolte da un suo tecnico competente in acustica ambientale, se vi è o meno il superamento del limite della normale tollerabilità ai sensi dell’art. 844, cioè se vi sono +3 dB rispetto al rumore di fondo presente nella sua abitazione quando l’unità condensatrice non è in funzione.
  2. In caso di superamento del limite, sarebbe preferibile informare sia il titolare dell’attività che il proprietario delle mura, di quanto sopra accertato con Perizia Tecnica, per cercare di trovare una soluzione stragiudiziale.
  3. Qualora il punto 2 non fosse attuabile, dovrà rivolgersi ad un suo legale di fiducia e dar seguito all’azione giudiziaria più appropriata.

Con questo percorso lei avrà dei costi da sostenere, che sono le parcelle dei professionisti ai quali lei si rivolgerà: spese tecniche e poi spese legali.

In ultima istanza, Missione Rumore raccomanda sempre di accertare prima il disturbo da rumore mediante indagine fonometrica e poi affidare ad un legale il problema riscontrato per tutti gli aspetti giurisprudenziali da mettere in atto.

Arch. Annalisa Grendene

Rumore da celle frigorifere

Segnalazione

Ho letto l’articolo sul sito riguardante l’inquinamento acustico, vi scrivo perche stiamo lottando ormai da diversi mesi per far rispettare i nostri diritti ma sembra che qui sia tutto corrotto. Vi spiego meglio. Io vivo a Salerno in una zona residenziale, da 10 anni una struttura della Telecom da palazzo uffici si è trasformata in centrale. Nel 2001 facemmo una causa per l’impatto inquinamento acustico perché montarono delle celle refrigeranti più altri spurghi e ventole per rinfrescare la struttura. Il Giudice di Pace ci diede ragione e furono costretti a montare delle cappotte insonorizzate con l’uso di queste ventole dal lunedi al sabato mattina dalle 8:00 alle 20:00. Purtroppo questo è stato rispettato fino a 2 anni fa perché ormai le cappotte si sono usurate con evidente strato spugnoso che fuoriesce dalle grate e ventole scoperte senza nessuna protezione con rumori fastidiosi a bassa frequenza.
Abbiamo cercato di parlare con i responsabili della struttura ma hanno sempre evitato di incontrarci. Io non so più come muovermi per far rispettare i miei diritti e la quiete notturna. ormai sono ad uno stato di stress quotidiano, la notte dormo solo poche ore per il fastidioso rumore sinusoidale da un motore e continuo da un altro, tutte le notti. Una cosa è certa, che 100 famiglie lamentano questo problema,ma non sappiamo più a chi rivolgerci per bloccare questi impuniti e far rispettare la legge sull’inquinamento acustico.
Vi chiedo se potete darci qualche consiglio sul come agire, se possiamo fare altro per farci rispettare. D’altronde chiediamo solo lo spostamento di queste ventole in basso nel loro parcheggio che non affaccia su nessuna struttura abitativa. Potete consigliarci qualche altro esposto ad un ufficio più influente o rivolgerci direttamente a qualche ufficio Nazionale?
Provincia di Salerno
Risposta dei nostri esperti
Gennaio 2014
Gentile signore,
dal momento che Lei stesso dice che la Pubblica Amministrazione non vi aiuta e che siete in ben 100 famiglie, Vi suggeriamo di avvalervi del supporto professionale di un acustico, che effettui le misurazioni del rumore in casa vostra, e di un avvocato che inoltri ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c., basato sulle risultanze dell’acustico.
Per avere altre informazioni in questa materia tecnico-legale vi suggeriamo il libro di Giorgio Campolongo “Il rumore del vicinato nelle controversie giudiziarie” editore Maggioli, seconda edizione, 360 pagine.
Cordiali saluti
Campagnoli e Campolongo

Disturbo da condizionatore d’aria

Segnalazione
6 marzo 2013 Sto cercando di affrontare il problema dell’inquinamento acustico prodotto dai condizionatori di un museo, che si trova nelle immediate vicinanze della mia abitazione. Quale iter devo seguire per affrontare la problematica. V. de G. – Palermo

Risposta del nostro esperto
Gentile signora V. de G., in senso stretto “inquinamento acustico” significa l’applicazione del D.P.C.M. 14/11/1997 che è di competenza del Comune. Per attivare la procedura di controllo da parte di A.R.P.A. è sufficiente la richiesta al Comune stesso. È gratis ma spesso non risolve il disturbo da rumore. Invece è certamente più efficace l’azione civile che può essere nelle sue diverse forme processuali: Giudice di Pace, ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. (presso il Tribunale), A.T.P. (accertamento tecnico preventivo) ex art. 696 riformato c.p.c. e anche la consulenza tecnica ex art. 696 BIS c.p.c. e la causa di merito in Tribunale ex artt. 2043 e 844 c.c. e 32 Costituzione.
Nel suo caso sarà importante capire chi è il proprietario dei muri del museo (non il gestore del museo che non ha legittimazione passiva ex art. 844 c.c.). Nel suo caso avrà a che fare con enti pubblici che, però, nell’ambito del suo procedimento civile saranno considerati come parti resistenti (o convenute) private. Ma a tutto questo dovrà pensarci l’avvocato. Cordiali saluti Campagnoli e Campolongo