Missione Rumore - Associazione italiana per la difesa dal rumore

isolamento acustico

Estensione proprietà in aderenza a muro di confine

Segnalazione:

Vicino di casa estende la sua proprietà con una nuova costruzione realizzando camera + bagno in aderenza al muro di confine, su permessi di costruire il professionista dichiara che nella stanza non vi sono macchine rumorose , ed è sufficiente il muro di confine ad isolare, è necessario provvedere a misurazioni da parte mia, anche se in questa nuova costruzione non vi sono isolanti rappresentati nel progetto?
Su permessi e progetto risulta camera da letto invece è usata come camera da pranzo

M.B. – Torino

Risposta:
dicembre 2018

Preg.mo sig. M.B. buongiorno.

Innanzitutto, tramite un accesso atti in Comune potrebbe verificare se il Suo vicino ha depositato la Valutazione Previsionale di Rispetto dei Requisiti Acustici Passivi oppure la Relazione Conclusiva di Rispetto dei Requisiti Acustici Passivi. Tali valutazioni sono necessarie ai sensi dell’Art. 25 del Regolamento Comunale per la Tutela dall’Inquinamento Acustico della Città di Torino. La prima è necessaria al fine di “verificare che la progettazione tenga conto dei requisiti acustici degli edifici”, la seconda “attesta che le ipotesi progettuali circa il rispetto dei requisiti acustici degli edifici sono soddisfatte in opera”.
La predisposizione di tali valutazioni è necessaria nell’ambito delle procedure edilizie autorizzative relative a nuovi edifici ma anche a interventi di Ristrutturazione Edilizia. Nel Suo caso, la valutazione dovrebbe riguardare l’indice di isolamento della partizione di confine tra unità immobiliari adiacenti o, se si tratta solo di ristrutturazione, dovrebbe riguardare solo la rumorosità degli impianti (ad es. scarico idraulico).

In difetto, potrà azionare un esposto presso gli Uffici competenti del Comune e rivolgersi all’ARPA, depositando copia dell’esposto.

Cordiali saluti,
dott. ing. Guido Berra

Isolare dal basso per rumore di calpestio

Domanda:

Buona sera vivo in un appartamento al terzo piano di 4 totali, di un condominio costruito negli anni ’60, privo pertanto di idonee isolazioni acustiche. Il vicino di sopra che da poco ha comperato l’appartamento vicino al suo allargandosi sopra tutto il mio appartamento. Fin’ora sotto di lui avevo solo il soggiorno e da sempre ero infastidita dal rumore da calpestio. L’appartamento che ha comprato lo ha ristrutturato ma non ha messo le isolazioni acustiche e da mesi ormai mi procura un fastidioso rumore da calpestio anche nella camera da letto. I rapporti sono pessimi.

Ho pensato ad una isolazione acustica ma sono stata sconsigliata sia per il prezzo, la dovrei apporre almeno alla stanza, alla cucina e al corridoio, sia per la sua inefficacia contro il rumore da calpestio. Mi consigliate per favore in merito. Questo rumore continuo mi danneggia molti aspetti di vita. Venderei l’appartamento se non fossi in comproprietà con una mia sorella che non abita con me ma non accetta di vendere. Penso che come soluzione mi rimanga solo l’isolazione.

Per quasi 20 anni nell’appartamento comprato di recente dal vicino soprastante la mia cucina e camera da letto ha abitato una signora che non ha mai causato rumore da calpestio. L’amministratrice condominiale si è limitata a mettere un cartello di richiamo all’entrata del portone di sotto.

Spero in una Vostra risposta. Cordialmente saluto e ringrazio

Risposta:

Gentile G.R.,

una vera valutazione della efficacia di una isolazione dal basso per rumori da calpestio non può prescindere dalla precisa conoscenza della situazione specifica, sia per quanto riguarda i livelli e la distribuzione in frequenza del rumore trasmesso che la via di trasmissione (diretta dal solaio o reirradiata dalle pareti con cui  il solaio è collegato) .

Non è escluso che alla fine delle operazioni di rilievo e alla loro analisi si debba concludere che i risultati che possono ottenersi non sarebbero adatti a mitigare il problema entro livelli tollerabili per il disturbato: anche per questo motivo questa strada viene da molti sconsigliata anche senza sopralluogo, rilievi e progetto di bonifica, che sono impegnativi e costosi.

Molto meno impegnativo è determinare i livelli di immissione da una registrazione fonometrica realizzata allo scopo di quantificare l’eventuale supero della “normale tollerabilità”: rilevazione che comunque si intenda procedere è necessario fare.

Se la rilevazione attestasse il supero della normale tollerabilità, nel caso che rappresenta di situazione nuova e determinata dal mutato uso dell’appartamento soprastante (disposizione delle stanze e diverse abitudini del nuovo proprietario) e/o  dai lavori effettuati, potrebbero sussistere le condizioni per richiedere ed ottenere  ricorso d’urgenza art. 700 c.p.c. : su questo potrà esprimersi il legale da cui dovrà farsi rappresentare.

Potrebbe anche verificare in Comune se i recenti lavori di ristrutturazione avrebbero comportato l’obbligo di adeguamento alla normativa pubblicistica sul calpestio;  se a  questo non si è ottemperato potrebbe essere un rafforzativo alla sua richiesta di rientro nei limiti della normale tollerabilità, che sono maggiormente tutelanti di quelli pubblicistici.

Cordialmente la saluto

Filiberto Pisoni

Disturbo da ristorante

Segnalazione:
Abitiamo nello stesso stabile di un ristorante e il nostro alloggio è sullo stesso piano diviso da muro di cartongesso. Il locale nonostante gli orari civili di ristorazione sfora fino a tardi (3am) con musica e vociferare della clientela e il rumore continuo di strisciamemto tavoli e sedie. Insopportabile. In casa è come averli attaccati. Noi siamo affittuari dello stesso padrone che affitta il ristorante a terzi.
M.V. – Cherasco (CN)

Risposta:
marzo 2018

Preg.mo Sig. M.V. buongiorno.
Il problema da Lei lamentato riguarda la materia del disturbo da rumore, regolamentata quindi dall’art. 844 c.c. La giurisprudenza relativa all’articolo suddetto afferma che un’immissione di rumore non sia da considerarsi tollerabile se supera i 3 dB sul rumore di fondo.
Al fine di verificare l’esistenza di tale condizione, Le suggeriamo di rivolgersi ad un consulente tecnico in materia di acustica che possa effettuare misurazioni sul posto in concomitanza con il presentarsi del problema. Da tali misurazioni, il consulente individuerà i parametri descrittori idonei al fine di rappresentare il rumore (intrusivo) generato dalla musica, dalla movimentazione di tavoli e sedie e dal vociare dei clienti del ristorante.
Dalla valutazione dei risultati forniti dai parametri descrittori, il tecnico sarà in grado di confermare o meno il superamento della condizione di normale tollerabilità.
In caso positivo, Le suggeriamo in prima istanza di contattare i gestori del ristorante, informarli su quanto accertato e cercare un possibile accordo.
Un consulente tecnico in materia di acustica potrebbe anche valutare se un eventuale incremento dell’isolamento acustico della parete che divide la Vs abitazione dal ristorante possa portare dei benefici.
Qualora non si trovasse una soluzione stragiudiziale, Le suggeriamo di rivolgersi ad un legale per l’azionamento di un procedimento civile di accertamento tecnico preventivo, se ritenuto utile, segnatamente in riferimento all’art. 844 del Codice Civile.

Cordiali saluti,
ing. Guido Berra

Press

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