Missione Rumore - Associazione italiana per la difesa dal rumore

perizia acustica

Rumore di impianti e macchinari da falegnameria.

Domanda:

Abito in una casa appena ereditata, sita accanto a una falegnameria che ha almeno 3 macchinari molesti:un aspiratore costantemente acceso ( il mio piccolo misuratore segna 78db di emissione a circa 1,5m dal macchinario), una compattatrice accesa saltuariamente ma per più giorni consecutivi che fa PUM PUM PUM a ciclo di 3s, e una sega accesa frequentemente che emette un fischio fortissimo e continuo.

Non si riesce a stare in casa! c’è sempre qualcosa di acceso, e molto spesso più macchine contemporaneamente. Ho chiesto invano ai proprietari che venisse isolato almeno l’aspiratore, poi ho tentato invano una conciliazione tramite il sindaco, finché a un certo punto i proprietari della falegnameria hanno presentato al comune una perizia (dopo aver parzialmente isolato un macchinario) in cui è dichiarato che il rumore da loro prodotto è nei limiti di legge.

La misurazione però è stata fatta dalla strada e non dalla mia abitazione!!! la fonte rumorosa principale (Aspiratore) infatti

  1. è sita proprio di fronte a casa mia ( la strada è invece posta perpendicolarmente)
  2. la fonte è a circa 4m da me ( la strada è almeno a 10m),
  3.  la fonte è posta in alto, circa al primo piano e non al piano strada.

Il comune però vista la perizia dice di non poter fare niente, che non ha motivi nemmeno per chiedere un sopralluogo dell’appa. È vero? inoltre l’appa sostiene che non può uscire se non è il comune a richiederlo.

Il rumore si sente nonostante porte e finestre chiuse e tapparelle abbassate. Come posso tutelarmi?

Grazie

Risposta:

Gentile S. P.,

riterrei utile indicarle di fare formale richiesta in Comune di avere copia della perizia e della pratica relativa al procedimento.

Con queste, si potrà valutare (per farlo, potrebbe avere  necessità di avere il parere professionale di un tecnico che conosce il settore)  se la perizia certifica il non supero dei livelli previsti dalla Legge 447/95 presso la sua abitazione, rispetto alla zonizzazione acustica, inclusi i differenziali a finestre chiuse e aperte. In caso di carenza, potrebbe richiedere formalmente al Comune un intervento dell’APPA.

Se le tutele pubblicistiche fossero invece esaurite o nel caso il disagio acustico fosse non più sopportabile, vi è la possibilità di chiedere  tutela della propria persona e proprietà avviando una lite giudiziaria.

È possibile che i dati dichiarati nella perizia già realizzata siano sufficienti per basare una diffida, formulata dal legale di sua fiducia,  a rientrare nei limiti della cosiddetta normale tollerabilità (art. 844 C.C.). Se così non fosse sarà necessario che lei commissioni una perizia acustica di parte.

La via civilistica, come anzidetto, è onerosa in quanto saranno necessari e a suo carico il supporto del tecnico acustico e del legale, salvo che si verifichi infine sia la soccombenza della controparte che la ripartizione delle spese secondo la soccombenza.

La speranza è che l’imprenditore, posto a conoscenza della differenza fra i limiti dell’inquinamento acustico e quelli molto più stringenti della tutela civilistica, adotti tutte le cautele al fine di minimizzare il disturbo e richieda al suo tecnico acustico gli interventi necessari in tale prospettiva: intervenire efficacemente prima che si crei nel disturbato una “avversione” al rumore che renderà più difficile sia una soddisfazione riguardo le  bonifiche che una composizione bonaria della lite.

La saluto cordialmente,

Filiberto Pisoni

 

Rumore di calpestio e rumore dal pavè

Segnalazione

Abito nel centro storico di un paese in provincia di Lecco, in una casa ristrutturata nel 1991.
Il primo problema riguarda i miei vicini al piano di sopra, con i quali purtroppo condivido una parte del soffitto proprio della camera da letto.
I miei vicini vanno in giro fino a notte fonda e al mattino presto con calzature pesanti. Spesso il mio riposo notturno è disturbato, svegliandomi di soprassalto dai loro passi e spesso spostano degli oggetti pesanti.
Anche al mattino, compresa la domenica, uno dei componenti della famiglia si alza presto e si ripete la stessa situazione.
Quando devono partire si alzano di notte e per ore vanno avanti e indietro finché non partono.
Io farei un’insonorizzazione del soffitto, ma è fatto a cassonetti con una grande trave a vista.
Altro problema: il pavé della strada.
Due o tre anni fa l’amministrazione ha messo il pavé sulla via, nella quale io abito.
Da allora la strada è diventata molto più rumorosa, il rumore delle macchine si sente molto di più.
Anche perché pochi rispettano il limite orario prescritto di 30 km/h, che secondo me è comunque ancora alto, visto che si tratta di una via stretta nel centro del paese.
Inoltre i tombini sono fissati male e molto rumorosi quando ci passano le macchine sopra.
Ho provato a segnalare la cosa in comune ufficio tecnico e vigili urbani, ma non è successo assolutamente nulla.
Cosa posso fare?
L. M.– Provincia di Lecco
Risposta dei nostri esperti
Gennaio 2014
Gentile signora L.M.,
Lei ha due problemi: il vicino di sopra rumoroso e il pavé rumoroso.
Per il rumore del vicino poco importa l’anno (1991) della ristrutturazione del suo appartamento.
Si tratta di attività rumorosa di natura non commerciale, né produttiva, né professionale e quindi l’art. 4 del D.P.C.M. 14/11/1997 non si applica al caso suo. Per questo motivo il Comune non può tutelarla.
Per risolvere il problema Lei ha solo la possibilità di intraprendere azione giudiziaria contro il proprietario dell’appartamento di sopra (che potrebbe essere persona diversa da colui che ci abita come inquilino e che fa rumore), secondo l’art. 844 codice civile. Tuttavia nel suo caso, di rumore non facilmente prevedibile né riproducibile, occorre che Lei prima del ricorso dell’avvocato faccia eseguire una consulenza di acustica per avere le registrazioni grafiche del lamentato rumore. Si adoperi anche per avere testi, che possano testimoniare l’esistenza del rumore.
Faccia ben presente all’avvocato che il suo caso è tipicamente di rumore che “quando arriva il citiù il rumore non c’è più”. Il brocardo farebbe ridere se non fosse grave nel caso suo perché Lei deve farsi carico di risolvere il problema del C.T.U. che dovrà svolgere la sua azione peritale nel contraddittorio con le parti. Questo significa che il vicino di sopra è preavvisato della data e ora del sopralluogo e, quindi, semplicemente non farà rumore.
Questa materia tecnico-legale è trattata nel libro di Giorgio Campolongo “Il rumore del vicinato nelle controversie giudiziarie” editore Maggioli, seconda edizione, 360 pagine.

Quanto al secondo problema del pavé rumoroso riteniamo inutile che Lei protesti da sola. Suggeriamo di raccogliere l’adesione di altri e formalizzare in Comune la richiesta di sostituzione del pavé con asfalto. Però per far questo dovete essere parecchi e agguerriti in misura maggiore della scontata opposizione della giunta municipale.
Cordiali saluti
Campagnoli e Campolongo