Missione Rumore - Associazione italiana per la difesa dal rumore

Condizionatore, movimento camion e attività notturna di magazzinaggio

Segnalazione
Abito da sempre in un condominio costruito nel 1971 in una zona periferica di Milano ad alta densità abitativa. Di fronte alla facciata del nostro palazzo vediamo il fianco di un supermercato di medie dimensioni – costruito nel 1967 e per oltre quarant’anni sede di una … -, occupato in parte dal parcheggio per la sua clientela e in parte da un’area di accesso al suo magazzino.
Fintanto che l’area è stata occupata da … non abbiamo mai avuto problemi di convivenza. Qualche anno fa in quest’area è subentrata … che ha trasformato gli spazi esistenti con interventi risultati fonte di inquinamento acustico, dell’aria e perfino igienici.
L’inquinamento acustico è rappresentato da 3 fonti, tutte poste di fronte alle finestre del nostro condominio: un grosso condizionatore costruito e messo in funzione nel 2017, nell’area del parcheggio del supermercato; il movimento dei camion che scaricano le merci già a partire dalle 6,00 del mattino, l’attività notturna, seppur saltuaria, all’interno del magazzino all’aperto.
In particolare il condizionatore è in funzione ininterrottamente da mattina a sera (in questa stagione invernale dalle 6,50 alle 21,05) mentre in estate con orari ancora più ampi, 7 giorni su 7. La situazione è stata fatta presente più volte al direttore del negozio senza risultato alcuno in quanto – a suo dire – il rumore è nella norma. Il rumore è invece per noi persistente e penetrante, diremmo perfino persecutorio perché si installa nel cervello senza dare tregua alcuna. E se l’apertura di questo supermercato si trasformasse in h24, come pare sia nella politica commerciale di questo marchio, come potremmo noi sopravvivere?
Cosa possiamo fare per tutelarci sia dal punto di vista della salute, sia dal punto di vista economico visto che allo stato attuale il valore dei nostri appartamenti è fortemente compromesso?
Grazie, cordiali saluti
M.D. – Milano

Risposta
7 marzo 2018
Gentile signora M.D. di Milano,
trattandosi di un rumore prodotto da un’attività commerciale Lei ha la possibilità di fare un esposto per “inquinamento acustico” al Comune di Milano per richiedere l’intervento dei Tecnici dell’A.R.P.A. Lombardia. La modulistica è reperibile facilmente sul website ufficiale del Comune stesso.
La verifica dell’eventuale inquinamento acustico del grosso condizionatore comporta meno problemi tecnici, trattandosi di una sorgente fissa seppure a funzionamento fluttuante o modulare che può dipendere anche in modo significativo dalle condizioni climatiche esterne.
Maggiori difficoltà comporta la determinazione del disturbo arrecato dal movimento dei camion e dall’attività notturna di magazzinaggio, in quanto il livello continuo equivalente del rumore ambientale è un parametro piuttosto permissivo in relazione al grado di disturbo generalmente arrecato da queste attività, in particolare durante il periodo di riposo notturno.
Il vantaggio dell’azione presso la P.A. è di essere gratis.
L’alternativa è di intraprendere azione giudiziaria civile contro il responsabile del rumore, purtroppo addossandosene i costi di consulenti e avvocato.
L’azione giudiziaria potrebbe essere intrapresa presso il Tribunale con causa di merito art. 2043 C. C. oppure con l’accertamento tecnico del rumore da parte di un Tecnico del Tribunale, ex art. 696-bis Codice di Procedura Civile “Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite”, chiedendo al Giudice di accertare se il rumore supera o meno il limite della tollerabilità (art. 844 Codice Civile) pari a non più di 3 decibel oltre il rumore di fondo (L95).
Il ricorso d’urgenza ex art. 700 Codice di Procedura Civile non è consigliabile nel suo caso, tenuto conto del fatto che l’Azienda che produce il rumore “è subentrata alcuni anni fa”.
Cordiali saluti
Roberto Campagnoli

Press

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