Missione Rumore - Associazione italiana per la difesa dal rumore

Archivi del mese: Gennaio 2018

Disturbo del furgone frigo rumoroso di un laboratorio di gelateria

Segnalazione:

Salve, da poco si è trasferito un laboratorio di gelateria vicino a casa. Per loro necessità dispongono di un furgone frigo, che ha bisogno di tenere continuamente in funzione il motore del refrigeratore (non del furgone). Questo genera un rumore continuo e molto fastidioso, considerando che il furgone è fermo, con frigo acceso, per circa 15/20 ore al giorno. La fonte del rumore non dista più di 10 metri dalla finestra più vicina, e i decibel rilevati alla fonte, (col cellulare e senza tener conto del rumore di fondo) sono circa 60. Il proprietario non sembra intenzionato a fare nulla, come è meglio comportarsi?

F.B., Rimini

Risposta:

Gentile signor F.B.,

trattandosi di attività produttiva di recente insediamento può intraprendere principalmente due iniziative, anche contemporaneamente.

La prima, a carattere non oneroso per lei, consiste nel segnalare al Comune tramite raccomandata A.R. o P.E.C. la situazione instauratasi, descrivendo accuratamente gli orari (se diurni 06.00-22.00 o anche notturni), la tipologia e la posizione della fonte sonora. Non ometta di indicare l’orario di maggior disturbo.

Se il gruppo frigo è in funzione anche in orario notturno (22.00-06.00), sarà conveniente richiedere tutela in questa fascia oraria, per cui la legge amministrativa prevede limiti più restrittivi.

Anche se i laboratori artigianali per la produzione di gelati rientrano fra le attività esentate dalla presentazione della documentazione previsionale di impatto acustico (art. 4 DPR 227/2001), sono comunque tenuti al rispetto dei limiti previsti dalla legge amministrativa.

Sarà perciò utile che lei, insieme alla segnalazione, richieda esplicitamente al Comune che l’A.R.P.A.E. –che potrà informare in copia-  effettui misurazioni fonometriche presso la sua abitazione, al fine di accertare se sono violati i limiti amministrativi.

 

La seconda possibilità, che comporta oneri economici, consiste nel fare effettuare da un tecnico competente in acustica un rilievo fonometrico dalla cui analisi verificare se sussistono gli estremi per ricorrere al Giudice civile.

A questo proposito, è utile considerare che il limite giurisprudenziale di 3 dB sul rumore di fondo Ln95 è maggiormente tutelante per chi lamenta le immissioni intollerabili.

Potrà quindi incaricare un legale di sua fiducia che, trattandosi di novità sopravvenuta di recente,  potrebbe con successo richiedere un provvedimento d’urgenza ex art. 700 cpc.

Cordiali saluti

Filiberto Pisoni

 

 

rumore da autoclave condominiale

Segnalazione :

Buongiorno, è da poco più di un mese che è stata attivata l’autoclave condominiale ( in passato è stata sempre spenta ma non so da quando visto che ho acquistato casa da 2 anni). Abitando al piano rialzato ho sotto di me il locale provvisto di motorino elettrico, autoclave e cisterne acqua. L’impianto ha circa 40 anni. Ogni qualvolta entra in funzione all’interno della mia abitazione è udibile il rumore del motorino e, quando questo si ferma, un colpo d’ariete metallico. Inoltre nelle ore notturne, pur non funzionando l’impianto, nella camera da letto sento il rumore dell’acqua che riempie le cisterne ( circa 6000 lt) e ciò mi provoca difficoltà nel prendere sonno visto che il riempimento richiede 4 – 5 ore. Ho fatto presente la situazione all’amministratore il quale si è impegnato nel risolvere il problema ma, ad oggi, nulla è cambiato.

Potreste indicarmi a quali enti pubblici posso chiedere d’intervenire per verificare se l’impianto è a norma dal punto di vista dell’emissione di rumori? Ringraziando sin d’ora porgo cordiali saluti. M. S.

Risposta:

Come prima cosa le consiglio di ufficializzare le sue richieste all’amministratore attraverso una raccomandata, in modo che ne resti traccia. Mi spiace doverla informare che non ci sono enti pubblici  a cui far riferimento,  se lei volesse ad esempio interpellare l’ARPA PUGLIA, non rientrano tra le sue mansioni di controllo gli impianti  a servizio di una u. a. infatti il limite massimo prescritto dalla regolamentazione amministrativa non si applica “alla rumorosità prodotta da servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune”: proprio come nel suo caso dell’autoclave condominiale.
Perciò non Le rimane che intraprendere azione giudiziaria nei confronti del condominio, purtroppo, con le spese del suo consulente tecnico (che dovrà fornire la documentazione tecnica dell’esistenza del rumore), attraverso delle misurazioni nei luoghi più disturbati e del suo avvocato ed infine del C.T.U. (Consulente Tecnico d’Ufficio, cioè incaricato dal Giudice per accertare l’esistenza dell’immissione di rumore).

Cordiali saluti

ing. Sabrina Scaramuzzi