Missione Rumore - Associazione italiana per la difesa dal rumore

rumore dal piano di sotto

Caldaia rumorosa del piano di sotto

Domanda:

Vivo al secondo piano di una casa a due piani. Al piano sottostante vive una mia zia  che ha installato nel proprio bagno una caldaia per riscaldamento autonomo (fino all’anno scorso avevamo un riscaldamento centralizzato con caldaia in centrale termica comune, che non arrecava disturbo). La caldaia della zia risulta ora fissata ad un muro posizionato proprio sotto la mia camera da letto. L’edificio (anni 60) ha scarsissimo isolamento acustico. La caldaia emette un rumore CONTINUO ed insopportabile (sembra il rumore di una ventola; l’installatore ha detto si tratti delle pompa di circolazione). L’intensità del rumore è maggiore nei periodi freddi (quando la caldaia è regolata per fare più caldo). Il rumore è probabilmente amplificato dalle strutture. L’ambiente esterno è invece molto silenzioso (zona residenziale tranquilla). Nella notte l’impatto del rumore è devastante. La caldaia è accesa giorno e notte (H24) per 8 mesi all’anno (da ottobre a maggio). La zia si rifiuta di spostare la caldaia (avrebbe numerosi altri ambienti a disposizione, anche a piano seminterrato), pur avendole proposto di farmi carico di ogni spesa, pur di far cessare il rumore. La mia vita ora è rovinata. Cerco aiuto perchè la mia salute è minacciata. La situazione ha avuto inizio ad ottobre 2018. In più occasioni è stata comunicata la situazione di disagio alla zia proprietaria della caldaia, senza alcun successo. Oltre al danno al riposo e al danno psichico, stanno subentrando anche fastidi acustici alle orecchie .
Cordiali saluti

Gentile signore R. S.

La via giudiziaria più rapida e che riterrei di indicarLe è quella di un accertamento tecnico preventivo (ATP), questo comporta di far effettuare un rilievo acustico dell’immissione da un tecnico capace di descriverla opportunamente e di prospettare soluzioni tecnicamente valide ed efficaci. Tale perizia verrebbe poi posta a base del ricorso al tribunale civile che deve essere curato da un legale.

Tale opportunità avrà costi non trascurabili ,  tempi che si quantificano in anni e con ogni probabilità costituirà un peso sulle future  relazioni con la Sua zia che mi spingono a consigliarLe di valutarla come ultima  ipotesi di soluzione.

Dal Suo scritto apprendo pur con un margine di incertezza che la caldaia produce sempre ed in continuo rumore durante gli otto mesi freddi e questo è forse il fattore che Le ha impedito di assimilare questa immissione sonora alle altre che accetta per normali; tale fatto è con ogni probabilità non indispensabile per il corretto servizio dell’apparecchio e lo segnalo quale importante fattore su cui operare.

Altro fatto è quello della proposta di modifica dell’impianto, che prevedendo una collocazione della caldaia in un locale diverso può far temere o prevedere danni alle opere appena ultimate ed anche di generare  gli stessi disagi verso se stessa che ora Lei lamenta; per questo è comprensibile  un rifiuto da parte della Sua zia.

Altrimenti Le consiglio di considerare ed eventualmente proporre una bonifica acustica dell’apparecchio lì dov’è:  questo è  possibile  seppure necessita di maggiore competenza acustico-vibrazionale di chi la progetta. In questo caso un rifiuto è debolmente argomentabile ed i tempi e l’impatto senz’altro  inferiori di un rifacimento.  Ciò potrà prevedere il disaccoppiamento meccanico dalle strutture murarie di tutti i tubi e dello stesso corpo della caldaia attraverso manicotti  giunti e supporti che per essere opportunamente scelti andranno valutati da un tecnico acustico e non da un termotecnico. Inoltre andrà prevista una programmazione  del processo di funzionamento adatta allo scopo visto che l’andare in continuo non pare necessario ed anzi produce oltre al disturbo inutili consumi ed usure della caldaia stessa.

AugurandoLe di addivenire alla soluzione del problema La saluto cordialmente.

Filiberto Pisoni